Il Virus della verità

Ha detto bene Luttwak. Quando il coronavirus arriva in un Paese, lo svela per quello che è. Peccato che nelle interviste rilasciate alle testate italiane, il politologo americano non abbia utilizzato la sua capacità di analisi per fare il punto sugli Stati Uniti e sul comportamento tragicomico di Donald Trump.

Nell’attesa che ciò avvenga, possiamo già dire che al termine della pandemia ufficialmente dichiarata dall’OMS, il mondo non sarà più quello di prima. Intanto, limitandoci al solo Occidente, il virus SARS-CoV-2 sta smascherando senza pietà i politici incapaci e le loro bugie, gli errori dei governi e le mancanze strutturali delle singole nazioni.

Coronavirus

E tutto questo in poco meno di tre mesi da quando, a fine dicembre, il medico Zhang Jixian comunicò alle autorità cinesi di aver scoperto in numerosi pazienti una polmonite anomala, provocata da un nuovo coronavirus.

Da allora, la classe politica mondiale ha dovuto combattere un nemico mai visto prima. Le forze di governo, messe alle strette dall’obbligo di affrontare l’emergenza sanitaria, hanno dovuto prendere delle decisioni, fare delle scelte.

Con le spalle al muro, i politici sono stati chiamati a fare il loro lavoro, a pieno regime, e in stato d’emergenza.
Le decisioni già prese e da prendere, sommate alle indecisioni a cui stiamo assistendo da inizio anno, sono di quelle che cambiano il corso della storia.

Con la sua velocità di diffusione il Sars-Cov-2 può mettere in ginocchio qualunque sistema sanitario nazionale. A chi comanda, a chi detiene il potere, sono richiesti tempi di reazione brevissimi. Il Sars-Cov-2 è il virus della verità perché inettitudine e doppi fini vengono a galla nel giro di poche settimane a suon di contagi e decessi.

Purtroppo l’Occidente è rimasto a guardare prima la Cina e poi la Corea del Sud, sottovalutando la situazione. Poi l’infezione è scoppiata violenta in Italia, dove a nostre spese ci stiamo rendendo conto di quanto pericoloso sia il nuovo Coronavirus.

Il nostro Paese può aver reagito con lentezza alla notizia dei primi focolai. Ma poi, su insistenza dei nostri scienziati e dell’OMS ha corretto il tiro, introducendo obblighi di quarantena e di distanziamento sociale; chiudendo le scuole e tutte le attività economiche non essenziali. Limitando di fatto le libertà individuali.

Eppure, nonostante le notizie drammatiche provenienti dal’Italia e il monito lanciato dall’OMS per i livelli allarmanti di inazione, l’Unione Europea e i grandi dell’Occidenti – Francia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti- hanno scelto la via di mezzo tra azione e attendismo, se non la strada scellerata del disinteresse e del negazionismo.

E quel che è peggio, è che il vero volto di questi governi, smascherato dal Coronavirus, rischia tra qualche settimana d’essere marchiato dalla terribile contabilità delle morti da Covid-19.

Christine Lagarde - Virus
Christine Lagarde

L’inutilità della UE

Il verdetto è impietoso. L’Unione Europea non serve a nulla, se non a fare danni. Nelle sue disponibilità dovevano esserci già da tempo gli strumenti necessari per affrontare una crisi sistemica. E invece niente.
Quando il contagio è arrivato nel vecchio continente, Ursula von der Leyen avrebbe dovuto mettersi subito a lavoro per redigere un programma di azione comune, un piano emergenziale per contenere l’epidemia. Avrebbe dovuto censire le risorse e gli strumenti, per agevolarne lo scambio tra paesi. Avrebbe dovuto approntare un piano comune di acquisto e distribuzione. E invece niente.

Ogni nazione è andata e sta andando per conto suo. Francia e Germania hanno bloccato l’esportazione delle mascherine e degli altri dispositivi sanitari di protezione personale di cui l’Italia ha urgente bisogno, fregandosene del meccanismo di protezione civile dell’Unione europea. Per sbloccare la situazione è dovuta intervenire la Commissione e la von der Leyen in persona, che ha dovuto rimediare anche ai danni creati dalla Lagarde, che con poche parole ben assestate ha fatto crollare la borse e schizzare lo spread.

Adesso, anche gli altri Paesi dell’Unione si stanno accorgendo che il Coronavirus non è uno scherzo.  Uno alla volta stanno adottando provvedimenti che gravano pesantemente sulle attività economiche.

Adesso che servono soldi da immettere nell’economia reale, emerge con chiarezza quanto le regole dell’Unione Europea siano pensate per agevolare i privati anziché la collettività. I suoi Stati non hanno sovranità monetaria. E la Banca Centrale Europea non può sovvenzionarli direttamente perché i Trattati di Maastricht lo vietano. La Bce può solo finanziare le banche, ovvero i privati, che avendo come unico motivo di esistere il profitto, si guarderanno bene dal prestare denaro a costo zero. Per l’Unione Europea è Il momento della verità. O cambia le regole o muore.

Francia e Germania vanno a braccetto

 

Macron e Merkel- virus
Macron e Merkel

Le due nazioni che vogliono comandare l’Europa e che rivaleggiano tra di loro per l’egemonia assoluta hanno scelto di combattere una pandemia con parole rassicuranti.

L’apparente ricerca del giusto equilibrio tra prudenza e continuità di Stato nasconde – ormai non più – il patetico tentativo di difendere le rendite di posizione acquisite grazie alle regole distorte della UE.

Macron ha chiuso da poco bar e ristoranti, ma non ha annullato le elezioni municipali. Nonostante l’elevata percentuale di astensioni, milioni di francesi sono scesi in strada e hanno raggiunto i seggi elettorali. Cosa che dovrebbe ripetersi per il secondo turno. I provvedimenti drastici presi in Cina, Corea del Sud e Italia non sono ancora contemplati.

Lo stesso vale per la Germania, dove il tentativo della Merkel di trovare una strategia comune per le regioni è fallito miseramente tra litigi e scontri. I lander procedono in ordine sparso a seconda della gravità dei contagi. Alla Merkel non è rimasto altro che lanciare in diretta tv appelli sulle regole di prevenzione.

In Francia e in Germania il Coronavirus avanza come sta facendo nel resto del Mondo. Invece di affrontarlo a muso duro, Merkel e Macron preferiscono tenere la testa sotto la sabbia, e tirarla fuori ogni tanto per vedere che aria tira. Senza una visione e una strategia comunitaria, solidale, continuano a coltivare il loro orticello. E lo fanno anche male. I virus se ne infischiano della granduer franco-prussiana.

 

Stati Uniti e Inghilterra, incapaci al comando

 

Il Coronavirus riuscirà li dove la sinistra ha fallito. Senza pietà, eliminerà dalla scena politica i due campioni del populismo clownesco.

Donald Trump e Boris Johnson sarebbero perfetti per una nuova prova cinematografica dei Monthy Python o per una riedizione dell’Armata Brancaleone. Dotati di inettitudine e superficialità ineguagliabili, a colpi di annunci e e scelte caricaturali, stanno costringendo i loro rispettivi paesi a vivere una tragedia greca.

Boris Johnson - virus
Boris Johnson

Il primo ministro inglese, dopo attenta riflessione, ha deciso di non fare nulla. Anzi, consigliato dai suoi scienziati, ha avviato l’operazione “immunità di gregge”. Ma senza vaccinazione e senza la certezza scientifica che una volta contagiato, l’organismo produca gli anticorpi. Le sue parole agghiaccianti sono in linea con la sua scelta confutata se non derisa dal resto della comunità scientifica.

Il contagio non si può arrestare e quindi bisogna lasciarlo libero di circolare tra la popolazione. Non importa se molte famiglie dovranno piangere prematuramente la morte dei loro cari. Nel rapporto del ministero della Salute, l’epidemia durerà fino alla primavera 2021. Il contagio riguarderà circa l’80% dei residenti nel Regno Unito con 7,9 milioni di ricoverati e almeno 318mila morti. Il tutto graverà sulle spalle della Sanità pubblica indebolita dai tagli.

E intanto, mentre il loro primo ministro considera sacrificabili un bel numero di ignari cittadini, i sudditi di sua maestà continuano a prendere la metro, ad andare a scuola, a lavoro e nei pub, con un ridicolo senso di superiorità. Non resta che augurargli “good luck!”.

Lo stesso augurio va rivolto agli americani. Durante la conferenza stampa in cui ha annunciato la chiusura delle frontiere per gli europei, Trump ha affermato di non “assumersi alcuna responsabilità” per i ritardi nei test del coronavirus.

Secondo gli esperti, grazie al suo comportamento irresponsabile, gli Stati Uniti stanno per essere devastati dall’epidemia. L’amministrazione Trump ha minimizzato fino a qualche giorno fa. Il presidente in persona ha ripetuto più volte che tutto stava andando per il meglio e che gli americani erano al sicuro, salvo fare, nel giro di due giorni, un’inversione a u con la chiusura delle frontiere. A ciò ha aggiunto la dichiarazione di emergenza nazionale che serve a sbloccare i relativi fondi.

Il 31 gennaio l’amministrazione Trump ha limitato i viaggi dalla Cina, ma poi ha azzerato gli sforzi per accelerare i test e contenere l’infezione. L’amministrazione ha respinto i kit dell’Oms per svilupparli in proprio. Un scelta scriteriata perché, con questa mancanza disastrosa di controlli, il numero effettivo dei contagiati è sicuramente molto più alto rispetto a quello rilevato dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Mentre la Cina adottava misure severissime di quarantena, Trump ha perso tempo. Ha bollato la pericolosità del coronavirus come una “bufala”, tenendo fede al suo atteggiamento antiscientifico, già mostrato a proposito del cambiamento climatico. Ha affermato che le infezioni stavano scendendo. L’amministrazione ha promesso che milioni di test sarebbero stati presto disponibili. Bugie colossali per proteggere il mercato azionario e le sue possibilità di rielezione.

Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive, parlando davanti al Congresso, ha ammesso che le autorità non hanno risposto rapidamente alla diffusione del virus. E adesso gli Stati Uniti si stanno preparando a un’enorme ondata di infezioni con le armi spuntate.

Senza ferie retribuite per aiutare i lavoratori e con un sistema sanitario privato, proibitivo per milioni di cittadini, agli americani non resta che adottare il distanziamento sociale e le regole di igiene personale.

Gli esperti prevedono milioni di infetti. E secondo Andy Slavitt, ex capo del Medicare sotto l’amministrazione di Barack Obama, “oltre 1 milione di morti”. Un vero disastro per la salute pubblica. “Non abbiamo tutti i posti letto di cui abbiamo bisogno”, ha detto Georges Benjamin, direttore esecutivo dell’American Public Health Association.

Trump è un povero ricco. E come tale crede che i soldi comprino tutto e che risolvano tutti i problemi. Probabilmente sì è accorto d’averla fatta grossa. Così ha offerto all’azienda tedesca che sta sviluppando il vaccino un miliardo di euro per averlo in esclusiva, solo per gli Stati Uniti. Per sfortuna degli americani, sta continuando a recitare la sua ridicola parte.

 

Il finale

Fino a questo momento i grandi paesi dell’Occidente, eccetto l’Italia, hanno dato precedenza alla salute dei mercati anziché alla salute pubblica.

Partendo dalla certezza che il Coronavirus funziona ovunque allo stesso modo, purtroppo è facilmente prevedibile che tra qualche giorno in Francia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti i cittadini si chiederanno dov’erano e a cosa pensavano i politici che avrebbero dovuto pianificare a tempo debito le mosse per sbarrare la strada alla pandemia. La risposta cambierà l’assetto politico mondiale, eliminando dalla scena le figure inadeguate che hanno permesso al virus di viaggiare indisturbato, uccidendo vite umane e radendo al suolo l’economia reale.

Testo di Michele Lamonaca

Riproduzione riservata

 

 

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