Intervista, Mario Maffi: «Jack London amato per la sua brama di vivere»

Mario Maffi ha insegnato cultura anglo-americana presso l’Università Statale di Milano, oltre ad essere autore di libri, saggi, articoli e anche infaticabile traduttore. Attività, quest’ultima, che vedrà a settembre la pubblicazione per Feltrinelli di una raccolta dedicata a Mark Twain e in particolare ai suoi «racconti cattivi», contemporaneamente «grotteschi e irriverenti».

Nella sua carriera di studioso, le opere di Jack London occupano un posto importante, che fanno di Mario Maffi uno dei maggiori e profondi conoscitori italiani della produzione londoniana.

Mario Maffi
Mario Maffi – Fonte: mariomaffi.it

Un’insaziabile voglia di vivere

A poco più di cento anni dalla sua scomparsa, lo scrittore californiano continua a conquistare intere generazioni di lettori. Il motivo principale di questo successo, che sembra non conoscere limiti di tempo e di spazio, va ricercato secondo Mario Maffi «nella sua brama di vivere, centrale in tutta la produzione di London assieme al desiderio di sopravvivere contro le avversità». Tema che sarà centrale anche per la successiva generazione di scrittori americani. «Un esempio su tutti è ‘Il vecchio e il mare‘ di Hemingway che è davvero molto londoniano».

Il vitalismo dello scrittore nato a San Francisco nel 1876 da una famiglia in ristrettezze economiche pervade sia i racconti del Grande Nord, in cui «sviluppa lo scontro dell’uomo con la natura selvaggia e dalle poche promesse, in questo bianco accecante che non risparmia nessuno». Sia nelle opere più politiche – continua Maffi – in cui descrive «con irripetibile maestria lo scontro sociale in atto nella società statunitense».

 

L’America di Jack London

La storia di London e la storia americana di quegli anni si spiegano a vicenda. «Tutti i grandi scrittori sono sensibilissimi sismografi, capaci di cogliere le dinamiche dentro se stessi e fuori, nella società», spiega Mario Maffi. Da parte sua «London seppe fotografare le tensioni tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, quando l’America si trasformò a grande velocità. In quel periodo assistiamo alla nascita delle metropoli, alla chiusura della frontiera, all’acuirsi delle lotte operaie, alla nascita del Jazz e del Cinema…».

Un cambiamento epocale e repentino che trasformò una società rurale in una società capitalistica e industrializzata, determinando «una frattura tra il vecchio e il nuovo». London colse con estrema precisione lo spirito del tempo in cui visse. Abilità che «si riflette nella sua scrittura, come è accaduto per gli altri grandi autori americani della generazione precedente o a lui contemporanea, pensiamo a Mark Twain e Theodore Dreiser».

Mario Maffi
Jack London – Fonte: naturalmentescienza.it

La modernizzazione della società americana provocò il suo stravolgimento. La crescita esponenziale dell’economia portò con se grandi squilibri. Da uomo di grande sensibilità, London si trovò difronte «a una dimensione di frattura che ritroviamo in molti suoi racconti, come ad esempio ‘A Sud dello Slot’, in cui lo scontro di classe prende forma nel protagonista e nella frattura della sua personalità di docente universitario che sente un’attrazione irresistibile per la classe operaia. Oppure – continua Maffi – in ‘Martin Eden’, il cui protagonista, uno scrittore, si rende conto d’essere l’ingranaggio di una macchina più grande di lui, la macchina dell’editoria e dell’industria culturale. E di fronte a questa presa di coscienza è indotto a porre fine alla propria esistenza in modo tragico».

Pioniere della letteratura

London declinò il suo vitalismo in un numero impressionante di mestieri e di esperienze. A cui aggiunse la capacità d’essere «un lettore eclettico, un po’ disordinato, ma onnivoro», precisa Maffi. Ma proprio grazie a questa intensità esistenziale, London è diventato un pioniere della letteratura.

«Un innovatore – spiega lo studioso – che in poco più di vent’anni ci ha regalato racconti d’avventura, sebbene sia improprio definirli tali, e poi racconti marinareschi, il romanzo utopico con ‘Il Tallone di Ferro‘, il giornalismo d’inchiesta con Il popolo dell’abisso, il romanzo fantastico e fantascientifico. Perché – prosegue Maffi – una delle sue grandi capacità era quella di riproporre ciò che stava leggendo, di modellare le sue letture, e soprattutto le sue esperienze che sono il granito su cui erige la sua opera letteraria». Eppure «troppo spesso London viene incasellato in categorie riduttive perché ‘Zanna Bianca‘ o ‘Il richiamo della foresta‘ non sono solo romanzi per ragazzi, ma qualcosa di più».

Scrittura e politica

Parte importante della produzione londoniana contiene un preciso messaggio politico. Una critica feroce alla società del profitto, di ispirazione socialista. «Nelle sue letture disordinate – osserva Maffi – London coglie l’essenza del discorso politico rifacendosi a Marx, pur con molte contraddizioni mettendoci anche Nietzsche e inventando le sue “bestie bionde”, ma ribadendo comunque le proprie radici proletarie e socialiste. Opere come ‘Il sogno di Debs’, ‘La strada’ o ‘L’apostata’, assieme ai saggi – continua lo studioso – sono ancora la dimostrazione della sua capacità di farsi interprete dei contrasti e delle tensioni presenti nel profondo della società, restituendole nella pagina scritta. Ogni tanto ha avuto tentazioni razziste, tornando al concetto di “belve bionde”, ma con ‘Il Tallone di Ferro‘ ci consegna una rappresentazione accurata della società capitalistica del primo Novecento, che divenne lettura obbligata per tutti i militanti».

Mario Maffi
The Red One – Jack London – Fonte: sffaudio.com

Gli ultimi anni

Debilitato dalla malattia che lo condurrà alla morte prematura avvenuta nel novembre del 1916 a soli quarant’anni, Jack London cominciò a cercare risposte che non riuscì a trovare nell’annacquato socialismo americano. È ciò che appare leggendo ‘Il vagabondo delle stelle’,L’eternità delle forme’, ‘Il rosso’ e ‘Il figlio del mare’.

«Negli ultimi anni della sua vita leggeva Freud e Jung, e molto spesso lavorava sulle opere di divulgatori, sempre per saziare la sua fame di conoscenza, assimilandone le suggestioni», spiega Maffi. «L’ultima parte della sua produzione è quella che mi convince di meno per la sua dimensione troppo fantastica e metafisica. Idee legate molto probabilmente alla fase più problematica della sua vita». Tuttavia gli va dato atto che «assorbendo i dibattiti e i nodi culturali di quell’epoca, riesce a restituirli attraverso la narrativa. A raccontarli ad un pubblico ampio, e non solo a studiosi e specialisti della materia».

Il miglior Jack London secondo Mario Maffi

Tra le qualità letterarie di London che colpiscono maggiormente, c’è la sua abilità descrittiva, con la quale evoca e materializza i luoghi in cui sono ambientate le sue storie. «Alla capacità di studio, univa una capacità visiva fuori dal comune», spiega Maffi. «London era un ottimo fotografo, come rivelano gli scatti realizzati per ‘Il Popolo dell’abisso’, di cui c’è un’ampia selezione nella versione da me curata per Mondadori. Immagini di grande impatto, che rivelano una volta di più la sua capacità di vedere e di assorbire, e la sua grande generosità volta a mettersi in contatto con il lettore».

Da studioso e lettore, Mario Maffi ha sviluppato una predilezione per un angolo preciso dell’universo londoniano. «Preferisco il Jack London del Popolo dell’abisso, di Martin Eden e soprattutto i racconti del Nord, in cui ha dato il meglio di se». Ciò che lo affascina di più dello scrittore americano è invece «la sua capacità di storytelling, di affabulazione; la bellezza dei suoi racconti sta in questo. È come quando ci si riunisce attorno al fuoco e ci si racconta una storia. È questa la meraviglia della letteratura americana. Come l’incipit di Moby Dick o Huckleberry Finn. Melville e Twain si rivolgono direttamente al lettore per chiamarlo nella storia». Più che un abilità, un dono, che ammanta le pagine meravigliose scritte da Jack London assieme alla sua insaziabile voglia di vivere.

Michele Lamonaca

Riproduzione riservata 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi